Il Parco Nazionale del Cilento e Valle di Diano e Alburni, non solo spiagge
Capaccio Paestum, terra di archeologia, enogastronomia e arte, fa parte del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni – che, per comodità, chiameremo semplicemente Parco Nazionale del Cilento. Stiamo parlando di una consistente fetta di patrimonio UNESCO, fatta di aree marine protette, aree archeologiche, porzioni di territorio da proteggere e valorizzare, che offrono molteplici spunti per attività – sportive e non. Se considerate il Cilento solo una lunga costa di spiagge in cui andare in vacanza, sappiate che dovete assolutamente ricredervi e che dovreste continuare a leggere questo articolo.

Il patrimonio costituito dal Parco Nazionale del Cilento – e in particolare dal Parco Archeologico di Paestum – è particolarmente noto e apprezzato anche a livello internazionale, al punto da essere al centro di diversi progetti di finanziamento volti alla valorizzazione e allo sviluppo di esso.

Le tante identità del Cilento
Il Cilento è costituito da località uniche nel loro genere per conformazione geografica, cucine e usi e costumi. Ci azzardiamo ad affermare che l’identità cilentana è fatta a sua volta di tante piccole identità: sono molteplici, infatti, le tante realtà che formano il questo territorio.

Pensiamo a Roscigno: non si può parlare di Roscigno senza pensare al borgo fantasma di Roscigno Vecchia, che presenta anche un museo dedicato all’agricoltura che testimonia la vita quotidiana – passata – del luogo, quando si chiamava solo Roscigno.

Adesso osserviamo la realtà di Agropoli: non è una città che vive solo d’estate, nonostante sia celebre per le sue spiagge e la baia di Trentova, che rappresenta un po’ la spiaggia ideale dei più.

Vi abbiamo posto l’esempio di una realtà dell’entroterra e di una costiera: facciamo un “esercizio” insieme. Cercate di immaginare tante altre realtà dell’entroterra e tante altre costiere e cercate di pensare che ognuna di queste ha qualcosa di diverso da offrire. Adesso avete ben presente l’idea del Cilento come una terra da esplorare?

Proteggere il territorio marino
All’inizio di questo articolo vi abbiamo anticipato che il parco del Cilento presenta diverse aree protette. Poiché riteniamo che spesso non venga dato abbastanza spazio al territorio marino, abbiamo deciso di fare con voi un breve excursus su di esso.

Esistono aree marine protette nei pressi di Santa Maria di Castellabate, la quale va tutelata anche in considerazione dell’intenso afflusso di turisti derivante dalle fama del film Benvenuti al Sud. Menzioniamo, dunque, Punta Licosa e l’omonima isola: Punta Licosa è un ottimo punto in cui fare trekking oltre a presentare spiagge mozzafiato; l’isola di Licosa , dal canto suo, è una  vera e propria meraviglia semi-sconosciuta del Cilento che ospita anche diverse testimonianze storiche, in particolare riguardanti la storia romana.

Se avete intenzione di girare la Costiera Cilentana, potete scendere verso Marina di Camerota e visitare la Costa degli Infreschi e della Masseta: una volta lì, vi sembrerà di essere tornati indietro nel tempo, alla Magna Grecia. Non parliamo, infatti, di una semplice spiaggia: sono diversi i punti tutelati nella zona a causa delle peculiarità presenti, tra cui si menzionano le grotte sottomarine, particolarmente apprezzate dai sub.

C’è tanto da vedere e, soprattutto, da apprezzare nel vasto Cilento. Noi di Camping Athena speriamo di aver contribuito ad alimentare la vostra curiosità su questo luogo e di avervi dato qualche spunto su come trascorrere le vostre giornate o qualche giornata in libertà!