Un vero e proprio emozionante tuffo nel passato alla scoperta della culla della civiltà occidentale.

Il sito archeologico di Paestum, nel comune di Capaccio Paestum, è stato riconosciuto nel 1998 dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, insieme al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e rappresenta sicuramente una delle mete più suggestive e affascinanti da visitare in Campania.

Il Parco Archeologico di Paestum e Velia ha competenza territoriale non solo sull’area archeologia e sul museo di Paestum, ma anche sulle mura di cinta, sul Museo narrante di Hera Argiva alla foce del Sele, sull’area archeologica di Velia e su altre aree archeologiche minori.

Il direttore del Parco, l’italo-tedesco Gabriel Zuchtriegel, lo scorso febbraio è stato nominato anche direttore del parco archeologico di Pompei.

Un po’ di storia

Nel VII sec. a.C. alcuni coloni greci provenienti da Sibari fondarono la città di Poseidonia in onore del Dio del mare.  Nel V secolo a.C. i Lucani riuscirono ad impossessarsi della città e le cambiarono il nome in Paistom. Nel 273 a.C. divenne colonia romana assumendo il nome di Paestum con il quale la conosciamo oggi.

In epoca medioevale la città subì un forte declino per poi essere abbandonata per paura delle incursioni dei saraceni e per trovare scampo alla malaria che abbondava fortemente in un territorio ormai paludoso e insalubre.

Circondata dalla vegetazione e dalle paludi del fiume Sele, la città è rimasta nascosta per secoli; solo nella seconda metà del settecento riemerge dall’oblio grazie a studiosi giovani e cosmopoliti che ne fecero una delle tappe più importanti del Gran Tour dell’800, un programma di viaggi di formazione artistica molto in voga in quel periodo.

Fu il padre della moderna archeologia Johann Joaquim Winckelmann (1717-1768) a rivalutare fortemente il sito archeologico di Paestum quando lo visitò per la prima volta nel 1758.

Solo qualche anno più tardi nel marzo 1787, così scriverà Johann Wolfgang von Goethe a proposito di Paestum: “Finalmente, incerti, se camminavamo su rocce o su macerie, potemmo riconoscere alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memorie di una città una volta magnifica.”

Nel corso dell’800 Paestum diventò una grande meta turistica grazie alla ferrovia Tirrenica meridionale e alla decisione dell’ingegnere Raffaele Petrilli di far transitare la strada Tirrena Inferiore proprio accanto ai templi, così chiunque dalla carrozza ne poteva ammirare la bellezza.

Tuttavia bisognerà aspettare i primi anni del 900 perché vengano decisi e intrapresi veri e propri lavori di scavo, per sottrarre i templi dall’incuria e dall’isolamento e studiarli.

I lavori di recupero continuarono negli anni, fino alla realizzazione del museo che avrebbe ospitato tutti i reperti ritrovati. Furono riscoperte le necropoli, e fu riportata alla luce la tomba più famosa, quella del Tuffatore.

Nel 1998 la città antica di Paestum, assieme a Velia, la Certosa di Padula e il Cilento tutto, è stata iscritta nella Lista del patrimonio mondiale Unesco.

Oggi Paestum è una meta turistica famosa in tutto il mondo, che consente al visitatore di ammirare monumenti della Magna Grecia perfettamente conservati; se siete in vacanza da queste parti non potete perdervi un’escursione tra i tre templi dorici di Hera, Cerere e Nettuno, il Foro con l’agorà, l’erario, le tabernae e il comitium, l’anfiteatro. Finita la passeggiata tra i templi, è d’obbligo anche la visita al locale Museo Archeologico Nazionale, dove potete ammirare la famosa Tomba del Tuffatore, uno dei rarissimi affreschi tramandati dalla pittura greca.

I templi

La bellezza dei templi di Paestum è un toccasana per l’anima. Il più antico è quello di Hera che veniva anche chiamato la Basilica, costruito interamente in pietra in stile dorico.

Il più grande è quello di Nettuno, elegantissimo e imponente, perfettamente conservato.

Il più piccolino è quello dedicato a Athena-Cerere, che sorge su un po’ più in alto rispetto alla città come a proteggerla.

Intorno ai templi, poi, è possibile passeggiare nella vita quotidiana del tempo ammirando i resti di abitazioni, botteghe, l’agorà greca e il foro romano, le tabernae e il macellum, l’ekklesiasterion greco e il comitium romano, la tomba dell’eroe fondatore della città, le strade principali, terme e fontane e l’anfiteatro tagliato di netto a metà.e l’anfiteatro tagliato a metà. Come mai? Beh, qualche rigo più su vi abbiamo parlato della costruzione di una strada accanto ai templi per poterli ammirare da vicino. A quel tempo l’anfiteatro non era ancora venuto alla luce e quando fu scavato si ritrovò mutilato.

I templi sono recintati per impedirne l’accesso all’interno ma la passeggiata lungo il loro perimetro è un’emozione difficilmente descrivibile se non la si vive in prima persona.

Il museo

La visita al parco continua al vicino museo dove sono esposti tutti gli oggetti ritrovati durante gli scavi e che permettono di vedere da vicino la vita della popolazione del tempo. Si tratta soprattutto di oggetti di manifattura greca e lucana.

Suscita un’emozione profonda la tomba del Tuffatore, una tomba a cassa, che costituisce un raro esempio di pittura greca intonacato e decorato con la tecnica dell’affresco. Sulla lastra di copertura potrete ammirare un giovane nudo in tuffo, sospeso in aria, lanciato da un trampolino in procinto di entrare in uno specchio d’acqua, a simboleggiare il trapasso dalla vita terrena a quella ultraterrena, in un viaggio verso il mistero dell’ignoto.

Nel museo sono conservate anche le metope del tempio di hera Argiva, cioè i pannelli in pietra figurati ritrovati nel santuario di Hera alla foce del Sele.

tomba del tuffatore

Shopping

Lungo il viale pedonale che costeggia gli scavi archeologici di Paestum, ci sono tanti negozietti dove è possibile acquistare ricordi e souvenir di ogni genere, riproduzioni in terracotta degli antichi vasi greci, riproduzioni artigianali della famosissima scena della tomba del Tuffatore e anche delle altre pitture tombali, una vasta scelta di ceramiche e bronzi, gadget di ogni tipo e per ogni budget, e anche prodotti tipici della zona.

shopping Paestum shopping templi

Consigli e curiosità

Di norma il sito è aperto tutto l’anno, ma con le disposizioni in materia Covid-19 bisogna sempre informarsi prima di programmare la visita.

È preferibile organizzare la visita durante i periodi primaverili o autunnali dato il clima caldo della zona. Ma ovviamente non sarà il caldo a distogliervi da tanta bellezza. Vi consigliamo comunque di portare cappellino, protezione solare e acqua lungo la passeggiata.

È possibile visitare i templi anche di sera, con un percorso dedicato.

Il biglietto del Parco Archeologico di Paestum e Velia è valido per 3 giorni e include un accesso all’Area Archeologica e al Museo di Paestum e all’Area Archeologica di Velia.

Ci sono sconti e agevolazioni per le famiglie.

L’APP

Nel 2019 è stata realizzata l’app Paestum che consente di visitare il parco archeologico con un percorso personalizzato, alla riscoperta di un passato lontano senza la necessità di una guida (che comunque consigliamo).

L’ app è disponibile in 6 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo e cinese) e in lingua LIS, scaricabile gratuitamente su Apple store e Android, usufruendo anche del servizio Wi-Fi gratuito disponibile nell’area archeologica.

Se siete in vacanza presso il nostro Camping Village, potete raggiungere gli Scavi di Paestum sia in auto, che in bici (per i più sportivi).